
laureato in giurisprudenza con tesi dal titolo “spunti di riflessione su progetto preliminare del nuovo codice di procedura penale”.
Saverio Romano, nel 2003, è stato indagato dalla Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione[13]. Il 1º aprile 2005 il gip ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura[14] con la seguente motivazione: «Gli elementi acquisiti non sono idonei a sostenere l'accusa in giudizio». Successivamente la Procura della Repubblica ha riaperto l'indagine per il sorgere di nuovi elementi, in seguito alle dichiarazioni del pentito Francesco Campanella[2][3][15].
Nel 2009, il testimone di giustizia, dichiarante di mafia, Massimo Ciancimino (figlio dell'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino) lo accusa di avergli pagato tangenti per 100 mila euro per questo è iscritto nel registro degli indagati della DDA di Palermo per concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento di Cosa Nostra assieme ai politici dell'Udc Totò Cuffaro e Salvatore Cintola e del Pdl Carlo Vizzini.