domenica 25 settembre 2011

«Spero la intercettino ridendo con qualche puttana»



Giuliano Ferrara (Roma, 7 gennaio 1952) è un giornalista, conduttore televisivo e politico italiano. Dopo la militanza nel PCI e nel PSI, negli anni novanta è diventato un sostenitore di Silvio Berlusconi e del centro-destra e infine uno degli intellettuali di riferimento del movimento teocon italiano.
È stato europarlamentare del PSI (1989-1994) e poi Ministro per i rapporti con il Parlamento del primo Governo Berlusconi (1994-1995). È direttore del quotidiano Il Foglio dal 1996

mercoledì 21 settembre 2011

Articolo 54 della Costituzione Italiana.




Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

lunedì 19 settembre 2011

Ammettiamo che.......



AMMETTIAMO PER ASSURDO CHE LA PADANIA RIESCA A RAGGIUNGERE L'INDIPENDENZA OSSIA, CHE DIVENTI IN TUTTO E PER TUTTO UNO STATO AUTONOMO CON UNA SUA CAPITALE.
POICHE' SI TRATTEREBBE DI UN NUOVO STATO SI AVREBBE:
- AUTOMATICAMENTE LA SUA ESCLUSI...ONE DALLA COMUNITA' EUROPEA.
-LO STATO ITALIANO NON SAREBBE PIU' GARANTE DELLA SICUREZZA NE DEI SERVIZI PRESENTI NEL TERRITORIO PADANO QUALI:
-----POLIZIA
-----CARABINIERI
-----SANITA'
-----ISTRUZIONE
-----ENERGIA ELETTRICA
-----FERROVIE
LOGICAMENTE PER USUFRUIRE DI QUESTI SERVIZI DATI DALLO STATO ITALIANO LA PADANIA DOVRA' PAGARE PROFUMATAMENTE.
MA CON COSA??
ESSENDO FUORI DALLA COMUNITA' EUROPEA LA PADANIA, COME STATO AUTONOMO, NECESSITEREBBE DI UNA PROPRIA MONETA.. QUINDI QUALE TASSO DI SCAMBIO ADOTTEREBBE?
L'ECONOMIA INTERNA DEL NUOVO STATO LOGICAMENTE NON POTRA' USUFRUIRE DEGLI UTILI GUADAGNATI NEL TERRITORIO DALLO STATO ITALIANO PERTANTO IL TASSO DI SCAMBIO EURO -MONETA PADANA SARA' MOLTO ELEVATO CON RIPERCUSSIONI SIA SULLA ECONOMIA DELLA PADANIA STESSA CHE DEGLI ABITANTI.
OLTRE A QUESTO SAREBBE PLAUSIBILE REINSERIRE DEI DAZI DOGANALI. FACCIO UN ESEMPIO.
LA PADANIA NECESSITERA' DI ENERGIA ELETTRICA. PAGHERA' UN QUANTITATIVO ANNUO ALLO STATO ITALIANO E ALL'EUROPA PER USUFRUIRE DELLE STRUTTURE E DELLE LINEE ELETTRICHE.
LA PADANIA NECESSITERA' DI GAS.. PERTANTO DOVRA' PAGARE UN QUANTITATIVO ANNUO PER USUFRUIRE DEI GASDOTTI.
UNA VOLTA OTTENUTA L'INDIPENDENZA LA PADANIA DOVRA' RIPARTIRE DA ZERO E TUTTI I SERVIZI CHE ADESSO SONO GARANTITI SUL TERRITORIO VERRANNO LOGICAMENTE A MANCARE.
QUINDI.
-NIENTE GAS
-NIENTE ENERGIA ELETTRICA
-NIENTE SANITA'
-NIENTE ISTRUZIONE
-NESSUNA ENTRATA IN QUANTO LE TASSE DELLO STATO ITALIANO NON ANDRANNO DI CERTO A INGRASSARE LO STATO PADANO.
-NECESSITA' DI INSERIRE NUOVE IMPOSTE SUL TERRITORIO BEN PIU "SALATE" DI QUELLE ATTUALMENTE VIGENTI.
-NESSUNA DIFESA MILITARE
IN POCHE PAROLE LA PADANIA SI RITROVEREBBE DA SOLA IN MEZZO ALL'EUROPA NON AVENDO NE LE ABILITA' ECONOMICHE DELLA SVIZZERA NE I SERVIZI FIN ORA GARANTITI. SIAMO SICURI MIEI CARI LEGHISTI CHE IL VOSTRO AMATO BOSSI SIA SULLA BUONA STRADA????
ALTRA COSA. AMMESSO PER ASSURDO CHE LA PADANIA RIESCA A BUTTAR FUORI TUTTI GLI EXTRACOMUNITARI E TUTTI I "TERRONI" COME DITE VOI... CHI ANDRA' A FARE I LAVORI NEI CAMPI? O IN CANTIERE?? DA NOTARE CHE LA MAGGIOR PARTE DI IMPRENDITORI EDILI E PICCOLI IMPRENDITORI SONO PROVENIENTI DAL SUD.
CHI ANRDA A GESTIRE L'ECONOMIA NAZIONALE? BOSSI??? SUO FIGLIO DIPLOMATO A CEPU DOPO ESSER STATO RIMANDATO 4 VOLTE AGLI ESAMI DI STATO?
SIAMO SERI CARI MEI LEGHISTI.. TORNATE COI PIEDI PER TERRA E LASCIATE PERDERE LE FAVOLE CHE VI RACCONTA IL BOSSI..
ALTRIMENTI TANTO VALE SCRIVERE UNA LETTERA A BABBO NATALE E CHIEDERE LA PACE NEL MONDO.

domenica 18 settembre 2011

QUELLI DEL ...tempo perso!


13 febbraio 2009, gli scandali sessuali non sono ancora scoppiati, il Presidente Berlusconi ed il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna parlano di lotta alla prostituzione, inasprimento delle pene, novità introdotte nell'ordinamento.

Oggi scopriamo che quello era il periodo d'oro, il punto più alto mai raggiunto nell'amicizia tra Silvio Berlusconi ed il pluri-imputato Giampaolo Tarantini: le prostitute uscendo da palazzo Grazioli dovevano stare attente a non farsi scoprire dai giornalisti; appalti e carriere televisive trovavano slancio in rapporti sessuali di ogni tipo; le trattative per il ménage a trois con Manuela Arcuri e Francesca Lana procedevano alla grande; l'escort Patrizia D'Addario allietava le serate di B., compresa quella della vittoria elettorale di Barack Obama; le donne venivano trattate come "bestie da soma", ed invitate a vestrsi - cito testualmente - "a mignotta"; il Premier era costretto a comperare "una casa qui vicino per metterci le ragazze, che sono 40 e non ci stanno più"; le 29enni erano "troppo vecchie" per i suoi gusti, e allora via di giovanissime ragazze sudamericane o provenienti dall'Europa dell'est, che Papi chiamava - di nuovo testualmente - "bambine piccole"; le prostitute viaggiavano sull'aereo presidenziale ed il pappa Tarantini pensava ad un "caravan" di escort da portare ad Arcore, così, per comodità.
da : non leggere questo blog !

venerdì 16 settembre 2011

L'incompreso !

16-9 2011.....si rivolge al direttore del Foglio .( Ferrara)

Caro direttore,
è vero, come Lei scrive, che il mio comportamento, così come descritto dai giornali in questi giorni, appare scandaloso. Ma il mio comportamento non è stato assolutamente quello che viene descritto ed io Le confermo, come ho già avuto modo di dirLe, che non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi. E' invece, per fare un esempio, del tutto inaccettabile e addirittura criminale che persone che sono solo state presenti a mie cene con numerosi invitati siano marchiate a vita come “escort”. Mi dispiace anche, per fare un altro esempio, dei falsi pettegolezzi che sono stati creati grazie ai soliti brogliacci telefonici sulla signora Arcuri, che è stata invece mia ospite inappuntabile in Sardegna e a Palazzo Grazioli.
Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che è mio interesse rendere, tanto che ho già inviato una dichiarazione scritta ma che ha, così come congegnata, l’aria di un trappolone politico-mediatico-giudiziario. Pretendo però come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge. Da tre anni sono sottoposto a un regime di piena e incontrollata sorveglianza il cui evidente scopo è quello di costruirmi addosso l’immagine di ciò che non sono, con deformazioni grottesche delle mie amicizie e del mio modo di vivere il mio privato, che può piacere o non piacere, ma che è personale, riservato e incensurabile. Il problema però è che da tre anni è in atto un mascalzonesco tentativo di trasformare la mia vita privata in un reato. Ed è questo uno scandalo intollerabile da parte di un circuito mediatico e giudiziario completamente impazzito di cui nessuno sembra preoccuparsi e di cui nessuno si scusa.
Questo incommensurabile scandalo non riguarda solo me. Decine, centinaia di persone sono esposte al ludibrio e al linciaggio, senza alcuna remora sia quando si tratti di gente comune o di personalità della vita pubblica e di questioni di bottega domestica sia perfino quando si tratti di vicende che determinano lo status del Paese sulla scena internazionale. Non è mai successo prima.
Nessun uomo di Stato è stato fatto oggetto di una aggressione politica, mediatica, giudiziaria, fisica, patrimoniale e di immagine come quella a cui sono stato sottoposto io. È un trattamento inaccettabile, che si accompagna a una campagna di delegittimazione che punta a scardinare il funzionamento regolare delle istituzioni per interessi fin troppo chiari. La campagna si è intensificata quando ho vinto le elezioni per la terza volta, quando il sistema è stato semplificato e reso più trasparente in senso bipolare, quando si è capito che era alle porte una legislatura aperta alle riforme necessarie alla crescita di questo Paese e alla sua modernizzazione. Missione difficile per la quale ho cercato di mettere in campo gente nuova, estranea ai vecchi giochi dell’establishment, gente giovane e votata al “fare”. Questa campagna non è mai finita, si è nutrita di attacchi a me, al mio partito, ai miei uomini, ai miei ministri, alla generazione di giovani che ho promosso in politica, e si è sparso su tutti il magma eruttivo dello scandalismo per ridurre in cenere una alta popolarità e una grande speranza. Sfruttando ogni aspetto della mia vita privata e della mia personalità, cercando di colpirmi definitivamente con mezzi diversi da quelli della critica politica e della verifica elettorale.
Lei dice bene: Berlusconi è uno scandalo permanente, perché è scandalosa la pretesa di governare stabilmente un Paese con il mandato degli italiani, è scandaloso che un imprenditore rubi il mestiere a una classe politica fallimentare, è scandalosa la pretesa di fronteggiare la grande crisi mondiale con mezzi e con propositi diversi da quelli tradizionali. Ho presentato il mio governo alle Camere nel 2008 chiedendo uno sforzo comune per la crescita e proponendo una fase nuova e pacificata nella vita nazionale dopo le drammatiche divisioni del passato e l’imbarbarimento del linguaggio e dei metodi politici. Ho cercato di fare il mio dovere e di riunificare il Paese, come con il discorso di Onna il 25 aprile. Ho ammonito tutti, nel gennaio di quest’anno, sulla necessità di arrivare alla primavera-estate, mentre nuove regole e parametri incombevano sul sistema finanziario europeo e mondiale, con la più grande frustata della storia al cavallo dell’economia.
Non tutto quello che in politica si vuole è poi possibile ottenerlo, e non nego anche miei possibili errori. Ma l’obiettivo di distruggere un uomo politico e una leadership, usando mezzi impropri e di dubbia legalità, come ha fatto e fa il circuito mediatico-giudiziario, costituisce un tentativo che sa di profonda, radicale ingiustizia e che va combattuto per la libertà di ciascuno di noi.
Io non mollo, caro direttore. Per quanto lo spionaggio sistematico e l’accanimento fazioso mi abbiano preso di mira, e con me vogliano arrivare a pregiudicare l’autonomia e la sovranità del Parlamento e del popolo elettore, c’è ancora in questo Paese, in questa Italia che amo e che è stata divisa da una partigianeria senza principi, un’opinione pubblica, un insieme di persone e di gruppi leali allo spirito repubblicano, una maggioranza di italiani che non sono disponibili ad avventure e a nuovi ribaltoni decisi nei salotti, nelle redazioni e in certi ambienti giudiziari.
Il mio appello è a tutte le persone e le forze responsabili, e non deriva da interesse personale. È un appello in nome dei valori di libertà, di autonomia e di indipendenza dell’individuo di fronte allo Stato, un monito che viene raccolto ogni giorno da molti e il cui frutto sarà pronto per il giudizio dei cittadini quando si terranno, nel 2013, le prossime elezioni politiche.
Alcuni circoli mediatico-finanziari anglofoni mi hanno giudicato inadatto a governare l’Italia ma gli italiani sono stati di diverso parere, e ho dalla mia, dal tempo in cui entrai in politica, risultati che saranno scritti nei libri di storia. Saranno ancora una volta gli italiani, e poi gli storici, a dare il loro giudizio su un Paese in cui si fanno centomila e poi altre centomila intercettazioni ancora per devastare attraverso i media il lavoro quotidiano di chi ha avuto l’investitura democratica per guidare l’Italia in questi anni difficili.
di Silvio Berlusconi

martedì 13 settembre 2011

Ma non mangiavano i bambini???





13-9-2011 Il governo italiano si sta rivolgendo alla Cina, ricca di liquidità, nella speranza che Pechino dia un sostegno nell'attuale grave crisi finanziaria effettuando «significativi» acquisti di titoli di Stato tricolori e investimenti nelle aziende ritenute strategiche.

28-3-2006 «Mi accusano di aver detto più volte che i comunisti mangiano i bambini: leggetevi il libro nero del comunismo e scoprirete che nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi». Silvio Berlusconi

Che siamo nello sterco di maiale fino al collo lo dice ormai anche la Marcegaglia
Puoi dare tutta la colpa a B., al bunga bunga, alla sinistra che non c’è, ai giornalisti corrotti e al Papa.
Ma io credo che sarebbe più utile cercare il piccolo Berlusconi che è dentro ognuno di noi, nascosto nel nostro modo di pensare.
Gia' da tempo usiamo in Italia manodopera cinese sottopagata e sfruttata per poter produrre un Made in Italy nei vari settori merceologici a prezzi concorrenziali....che con i nostri operai e le nostre regole non potremmo mai fare.
Mi sa' che alla fine noi non investiremo piu' nelle loro aziende  ma sara' il contrario ,loro compreranno non solo i nostri bot ma compreranno l'Italia intera e noi diventeremo la manodopera a basso costo. Pertanto perdera' valore ,importanza, significato esperienza e storia il nostro Made in Italy...e il Made in  China sara' il futuro se poi sara' un bel futuro!

martedì 6 settembre 2011

Lo sciopero ....mah!

Mentre l'Italia scioperava , mentre la produzione andava avanti , perche' tanto  per la maggior parte la fanno  all'estero, mentre le aziende si risparmiavano il pagamento di una giornata di lavoro, mentre l'opposizione sfilava in piazza con gli scioperanti , il governo si dava la fiducia e varava la famosa manovra .....come e  sempre a scapito degli scioperanti !Io sarei per uno sciopero sul voto quando ci saranno le politiche .....l'unico modo per mandare a casa senza lavoro e senza stipendio .(.e che stipendio) , chi ci rappresenta ! Per una volta ...rendiamoli precari  ..anzi rendiamoli licenziabili come e quando si vuole e come e quando  vogliono loro !

venerdì 2 settembre 2011

Il bel paese


ROMA – Chi evade più di 3 milioni di euro sarà incarcerato: lo prevede un emendamento alla manovra firmato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e dal relatore Antonio Azzollini.
Nel testo si legge che per i reati fiscali ”qualora l’imposta evasa o non versata sia superiore a 3 milioni di euro non trova applicazione l’istituto della sospensione condizionale della pena” prevista dal codice penale.
In pratica, come aveva anticipato La Padania, il reato di evasione viene equiparato a quello di furto con destrezza.

Della serie : " ruba pure ma guarda di non esagerare!"