giovedì 16 febbraio 2012

Ciaspolata

Questa e' stata una delle giornate piu' belle e faticose della mia vita .
Una giornata di sudore , ma di quello buono , di quello che ti tira fuori tutte le tossine immagazzinate in questa vita frenetica .
Una giornata dove il tempo sembra si sia fermato, dove non ci sono rumori di industrializzazione, rumori di malessere  ma solo suoni di pace e colori.... di rilassamento totale.
Insomma il silenzio dei miei pensieri almeno per un giorno e il bianco della purezza d'animo !

domenica 12 febbraio 2012

Caos Grecia


Ecco i numeri sulla riduzione degli stipendi e delle pensioni che vuole la Troika (BCE) in cambio degli aiuti.
Il taglio del 22% sugli stipendi minimi porterebbe il salario da 751,4 ala modica cifra di 586,1, il che comporta un’ entrata di 9 mensilità del vecchio stipendio minimo.
Il sussidio di disoccupazione viene portato a solo 360 euro mensili, i giovani sotto i venticinque anni di età, dovranno subire un’ ulteriore taglio del 10%, portando lo stipendio minimo a 528,5. Il salario giornaliero per un lavoratore non sposato e senza esperienza si riduce ai 26,18 euro, dai 33,57 euro, e per uno sposato ai 28,80 dai 36,92 euro.
Lo stipendio per un lavoratore con tre figli e nove anni di lavoro si abbasserà agli 808,96 dai 1.037,13 euro.
Per le pensioni taglio immediato del 15-20% e del 15% per quelle integrative, in pratica meno soldi, e parecchi per tutti. L’ Eurostat di Bruxelles ha fatto sapere che nel 2010 poco più di 3 milioni di persone, ovvero il 27,7%, vivevano ai limiti della soglia di povertà, immaginiamo adesso a cifra arriverebbe il paese ellenico con queste misure di austerità, molti sicuramente scenderebbero sotto quella soglia che verebbe rimpinguati da nuovi disperati. Teniamo anche conto che da quando iniziarono gli aiuti, un operaio con stipendio di 1500 euro si ritrovò a 750, chi aveva un mutuo sulle spalle si trovò nettamente in difficoltà sull’ adempimento del pagamento delle rate, se adesso ne prenderà 586, fate voi i conti.
(Pensate che la benzina in Grecia costa all'incirca quanto in Italia... vedi tabella europea)
Sicuramente scenderà in piazza molta più gente arrabbiata e gli scontri aumenteranno a livelli esponenziali, è un peccato vedere qualcuno ridotto così
Cosa si può fare? Pretendere che il governo riduca i salari minimi per decreto quando le parti sociali hanno appena deciso il contrario (di non aumentarli) è sicuramente da repubblica delle caciotte.
Dall’altra parte, in questa battaglia c’è molta ipocrisia.
Per la Confindustria greca non ha senso sprecarsi per ridurre i costi del lavoro quando si può tranquillamente ignorare la legge. Per i sindacati, assenti dalle imprese potenzialmente interessate, si tratta di un gesto meramente simbolico e ad alto contenuto ideologico. In questo contesto, trovare una soluzione non è semplice.
Una possibile propostapotrebbe essere rivolta ai sindacati e ai partiti del centrosinistra, è di accettare una riduzione del salario minimo, ma inferiore al 22 per cento attualmente in discussione, e di pretendere in cambio da governo e imprenditori il loro impegno su quattro punti:
(1) ammortizzatori sociali per le famiglie di disoccupati e di lavoratori poveri;
(2) ripristino della legalità dappertutto: nessun lavoratore in nero;
(3) riduzione subito dei prezzi da parte delle imprese coinvolte;
(4) aumento graduale del salario minimo nel futuro prossimo, man mano che l’economia cresce.
Attendiamo qualche risposta. Ma senza trattenere il fiato.
fonte: Trading No stop Finanza

giovedì 2 febbraio 2012

Caro Monti.....

Caro Monti,

sono una ragazza di 26 anni neo laureata in Giurisprudenza attualmente praticante presso uno studio legale. Sono da poco iscritta alla Facoltà di Scienze Politiche per arricchire la mia conoscenza e anche il mio Curriculum.

Sono una ragazza che durante il suo percorso universitario ha sempre lavorato, adattandosi a rivestire la parte di cameriera, di promoter, di commessa, di baby-sitter. Sono stata per così dire “Flessibile” nel lavoro per non incombere nella “Monotonia”. Queste mansioni le ho svolte con molto piacere dal momento che sono state proficue alla mia crescita personale, sociale e lavorativa. Non di meno questi lavori sono stati fondamentali a livello economico per me e per i miei genitori.

Mio padre, infatti, pur avendo un lavoro “Stabile” e quindi “Monotono” fino ad oggi è riuscito a mantenere la sua famiglia, a non precludere alle sue figlie la formazione, le attività sportive, le vacanze, gli svaghi ma, soprattutto, un tetto tutto nostro.



Ora, questa ragazza di 26 anni che “Ama le sfide della vita”, “Adora i cambiamenti”, “Odia la monotonia” e che, in questi “pochi” anni di vita, non è mai stata in balia del proprio destino ma, al contrario, ha sempre lottato per ottenere il meglio da quest’ultimo si chiede: “Quale sarà, adesso, il mio destino?”

Nel mio percorso di vita ho sempre sostenuto che siamo noi stessi gli artefici del nostro destino, che piangersi addosso non serve a nulla, che soltanto con la volontà e la grinta si può puntare verso l’alto perché non è stando fermi ed aspettare che si ottiene qualcosa.

Ad oggi, caro Monti, mi sorge un dubbio! La mia Volontà, la mia Grinta il mio Entusiasmo nel lavoro e nella vita, in che modo e in che cosa li posso investire?

Il lavoro fisso non è un “abitudine”, una “monotonia”, un modo per “sfidare la vita”.

Un lavoro fisso è l’Opportunità per costruirti un futuro, una famiglia, per poter ricambiare un domani i propri genitori. Un lavoro fisso è una Gratificazione per se stessi. Un lavoro fisso è una Garanzia per la tua vita e per quella dei tuoi futuri figli e… anche per le banche. Non mi risulta che le banche concedano mutui a persone “monotone” e “flessibili”.

Un’altra domanda caro Monti ma Lei non si sente un uomo monotono dal momento che sono circa 26 anni che lavora presso la Bocconi e che, a fine mandato, ritornerà in quel di Milano?

Mi sento di parlare in nome di tutti i giovani che si trovano nella mia situazione, che sono volenterosi nel raggiungere i propri obiettivi e le proprie aspettative dopo anni di sacrifici.

Non è mia intenzione fare le solite polemiche e parlare a sproposito perché ho altro di meglio da fare ma, questa volta, mi sento particolarmente toccata da queste parole, anche nei confronti della mia famiglia.

Spero vivamente di aver frainteso le sue parole e la sua intervista. Mea culpa ! Ma, se non è così, si metta questa volta una mano sulla coscienza e nelle vesti di un “papà” che fa del tutto per rassicurare il Futuro al proprio figlio.
Da :nocensura