lunedì 6 agosto 2012

Pensieri



"Stefano svegliati , sono già le due ". Queste sono le parole che pronunciava mio padre tutte le notti delle mie vacanze estive , finito la scuola, eccetto quel periodo di 15 giorni che erano le sue ferie . Mi fiondavo giù dal letto ,indossavo pantaloncini e maglietta e cominciavo a pedalare sulla mia graziella , stando a ruota alla sua Legnano 28 color nero . Attraversavamo silenziosi tutta la città , io ero affascinato dalla notte .Tutti i ragazzi sognano di stare fuori di notte , ha un che di ammaliante , misterioso. In poco più di mezz'ora mi trovavo immerso nei profumi di vaniglia, cannella, canditi, cioccolata e iniziavo a foderare gli stampi dei budini di riso. Avevo imparato a fare i cornetti ,a friggere i bomboloni e riempire le bignè , ero entusiasta. Le cinque era l'ora del mio cappuccino e del cornetto da me fatto..una soddisfazione immensa ....mi dispiaceva quasi affogarlo nel latte e caffè . Alle una del pomeriggio riprendevamo le nostre bici e tornato a casa , mezzo infarinato e con lo zucchero a velo posato fin dentro le orecchia, come quando si sparge la neve sull'albero di Natale , mi buttavo sul letto e nemmeno tanto affamato, visto che durante il giorno sandwich di tonno , uova sode e maionese avevano colmato il mio stomaco e mi addormentavo. Alle cinque del pomeriggio entravo nel circolo dove i miei amici avevano passato gran parte della giornata. . Entravo come un Gringo entra nel saloon , tiravo fuori le mie 200 lire e ordinavo la mia Tassoni ghiacciata. Si la mia Tassoni , una delle prime soddisfazioni della mia vita, perchè la compravo con i miei soldi. Ogni settimana riscuotevo 10.000 lire e mi ricordo bene che con quel primo stipendio mi comprai la mia Bianchi 28 colore argento con doppio cambio sulla canna traversa. Ora finalmente pedalavo con meno fatica per stare dietro a mio padre. Lui mi ha sempre detto, " figliolo se nella vita vuoi andare avanti devi usare tutte e due le mani contemporaneamente e il cervello con loro". Aveva ragione e gli devo dare atto. Ma lui in me non ha mai avuto tanta fiducia. Finito la scuola , mi trovai il lavoro, a quei tempi tutti lo trovavano, non esistevano le agenzie interinali ,si faceva gli apprendisti e di li qualcuno poi lo faceva diventare il mestiere della sua vita !
Mio padre era un tipo padre -padrone , difatti il mio primo stipendio di ben 310.000 lire, settembre 1979, fu ben dimezzato ed entrò senza se e senza ma diretto nelle sue saccocce, e così per gli anni a venire. Io crescevo e i nostri rapporti erano sempre più contrastanti , forse perchè ero l'unico di casa  a tenergli testa , quella sua maledetta testaccia , iniziando a ragionare con la mia .Un giorno ci siamo accorti che aveva un amante e mia madre lo sapeva da tempo, ma come tutte le mogli di quei tempi , teneva ciò nascosto per il bene della famiglia e soprattutto dei figli...come se niente fosse . E mio padre comprava per la sua amante il televisore nuovo , lo stereo compatto, il video registratore, il divano nuovo , addirittura gli fece il bagno nuovo..con la cabina doccia , cosa che a quei tempi non ce l'aveva quasi nessuno . Mi chiederete ... "accidenti che regali faceva tuo padre! " Be' vi devo dire che l'amante non era una donna ,  per questo  mia madre sopportava, ma era la casa, la sua casa, un ossessione , e noi eravamo i parenti che parlavano male dell'amante, non la trattavano bene, in questo caso i parenti che sciupavano la casa e i suoi arredi. Era come un museo e noi le statuine , fermi e se ti muovevi creavi disordine. Un giorno nel lontano 1988, serata calda di maggio decise che questo museo non doveva essere più pubblico , ma molto privato...solo a lui privato ! Non si e' più potuti  entrare, parlo al plurale perchè sia io , mia sorella e mia madre ci ritrovammo fuori casa. . I musei di solito sono pieni di ricordi del passato, be' anche in quello. Lì ho lasciato gran parte delle mie memorie  di infanzia e di gioventù , soprattutto nella mia camera e nessuno me le ha più rese !Ho parlato al passato ma quello che ho scritto non e' solo un  un ricordo  anzi ,una ferita sempre presente, come presente ancora è mio padre ma che ormai son piu' di venti anni che non lo vedo , non so cosa fa  e come sta !.....Comunque Ciao Babbo!