domenica 26 maggio 2013

Accanto a noi stanno le cose migliori




Francesco è un signore sulla sessantina , professore di storia dell'arte , un omone alto un metro e ottanta , disteso imponente sul letto di fronte al mio, ormai erano giorni che stava così  con flebo e tubi che gli uscivano da varie parti del corpo...all'inizio a parlare con lui mi sentivo un po' a disagio...io che ho un linguaggio abbastanza popolare cercavo di usare parole precise per fare un discorso a lui soddisfacente ...come un alunno cerca di fare davanti al suo professore. Poi  mi sono accorto nei giorni a seguire  che ognuno nella propria malattia, sveste quei panni da civile che sempre  indossa e che certe volte ti fanno sembrare un po' più elegante e socialmente differente dagli altri.. Qui in questa camera siamo tutti uguali ...non esistono ceti sociali ..la malattia ci rende persone uguali , tutti sofferenti  cercando di aiutarsi l'uno con l'altro. Nascono profonde amicizie , si scambiano pensieri e confidenze che mai t'immagineresti di fare con una persona conosciuta da appena tre giorni .Così come è stato con Francesco anche  con Romano....un signore un po' più anziano ...minuto silenzioso , sempre a sedere sul letto con gli occhi chiusi e la mano sulla fronte , su quella fronte piena di rughe che dimostrava il dolore che lui stava provando ..ma in silenzio. Mi ha insegnato che meno ti lamenti e meglio ti curano...come dire i noiosi stanno sulle palle e mi rassicurava sui dolori che avevo io...mi diceva  "tranquillo fra qualche giorno ti passano" ...come un nonno con una carezza rassicura il suo nipotino.
Sono entrato in quella camera con tanta paura addosso consapevole di quello che mi avrebbero fatto , ho passato nottate sveglio con le lacrime che ogni tanto bagnavano il mio volto , mettevo le cuffie e ascoltavo la mia musica preferita ...si quella musica che certe volte è lo zucchero della vita . Le giornate iniziano presto ed hanno sempre la stessa cadenza : ore sei sveglia, temperatura e pressione, ore sette colazione e pulizia delle camere ...con le solite infermiere burlone che cercano di farti iniziare la giornata in modo allegro , ore otto visita dei professori  con tanto di staff al seguito e dalle nove a mezzogiorno in compagnia delle tue flebo che ti passano da una vena ad un altra , a mezzogiorno il " lauto " pranzo e poi la visita di parenti e amici. Quella degli amici più simpatica di quella dei parenti che come al solito ti fanno per la milionesima volta sempre la stessa domanda ..."come stai?" ...e come cazzo vuoi che stia ....me lo hai chiesto ieri ...non e' cambiato un gran che.  Il pomeriggio..si ripete un po come la mattina fino a sera...quando la musica ti riaccompagna nella nottata. La notte con quelle luci celesti soffuse che illuminano camere e corridoi  percorsi da lamenti , colpi di tosse e scuregge e poi le chiacchere di chi non dorme e si confida con il compagno del letto accanto. Io spesso ...anzi sempre, pensavo alla mia famiglia , a mia moglie, a mia figlia , a come sarebbe finita la mia operazione. Gia' l'operazione ...il giorno più brutto della mia vita ...l'attesa poi micidiale.. poi in meno di mezz'ora ti ritrovi nudo, cateterizzato e intubato disteso su di un tavolo mezzo imbracato ...forse la mezz'ora più lunga e brutta della mia  vita ...poi il nulla.
Dal nulla ti svegli in quello stato soporifero che forse mi ricorda il tempo di quando mi feci la prima canna...sento una vocina che mi dice ..."è tutto fnito ,è tutto andato bene"...apro leggermente gli occhi e intravedo mia moglie , mi tranquillizzo perchè lei è una donna che mi ha sempre detto la verità e mi ha sempre sostenuto nel bene e nel male ...riabbasso felicemente le mie palpebre e continuo a dormicchiare. Questa e' stata per me un brutta esperienza ma dalla quale posso trarre anche dei buoni consigli.....tipo che nella vita capitano anche dei brutti quarti d'ora ma di solito sono pochi e siccome la si vive una volta sola e bene che gli altri momenti ce li rendiamo felici , che non esiste deserto peggiore che una vita senza amici,che la famiglia e' il regalo più bello della vita e le gioie i suoi figli....io questo regalo ho avuto la fortuna di scartarlo 16 anni fa e ho buttato via la carta...mica lo voglio riciclare ehh !

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